FOIA2017

Argomento
Dettagliando
Cittadini
Incassi e spese delle feste comunali
Chiedo quali spese e quali incassi (dettagliando per fattura e per fornitore come fatto fino al 2015 in albo pretorio) circa:
Sagra della porchetta 2016
Festaggiamenti Natale 2016 e Epifania 2017
Carnevale 2017
Sagra della porchetta 2017
Foresta incantata 2017

DETTAGLIANDO ANCHE SE IN AUTOFINANZIAMENTO
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Quantità e proventi della vendita di carta plastica vetro differenziati
Sul sito Asambiente.eu non sono mai stati divulgate le quantità della raccolta differenziata del nostro comune, che non dichiara ancora i proventi della vendita diretta di carta plastica vetro conferiti nel 2016 e 2017 dai cittadini
Rrodmn75l09a132v


    voglio che il Comune di Ariccia renda GRATUITAMENTE di pubblico dominio su web:

    di cui sia dettagliato anche:












    rendendo #tutti i contenuti liberamente e gratuitamente replicabili con licenza (CC BY-NC-ND 2.0 IT) su web, su volantini, su manifesti, su testate giornalistiche, su canali social, su chat web o mobile, su mailing list


    http://www.foia4italy.it/cosa-e-un-foia/

    E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 dell’8 giugno 2016, il decreto legislativo n. 97 del 25 maggio 2016, recante Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicita’ e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

    Il provvedimento e’ entrato in vigore il 23 giugno 2016.

    Tra le novità, il decreto, che è il 1° degli 11 decreti attuativi della riforma della PA, introduce anche in Italia il Freedom Information Act (FOIA), una nuova forma di accesso civico ai dati e ai documenti pubblici, equivalente a quella nei sistemi anglosassoni. Questa nuova forma di accesso prevede che chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti, può accedere a tutti i dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, nel rispetto di alcuni limiti tassativamente indicati dalla legge. Si tratta, dunque, di un regime di accesso più ampio di quello previsto dalla versione originaria dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 33 del 2013, in quanto consente di accedere non solo ai dati, alle informazioni e ai documenti per i quali esistono specifici obblighi di pubblicazione (per i quali permane, comunque, l’obbligo dell’amministrazione di pubblicare quanto richiesto, nel caso in cui non fosse già presente sul sito istituzionale), ma anche ai dati e ai documenti per i quali non esiste l’obbligo di pubblicazione e che l’amministrazione deve quindi fornire al richiedente.

    Infine, questa nuova forma di accesso si distingue dalla disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi di cui agli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241. Più precisamente, dal punto di vista soggettivo, la richiesta di accesso non richiede alcuna qualificazione e motivazione, per cui il richiedente non deve dimostrare di essere titolare di un «interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso», così come stabilito invece per l’accesso ai sensi della legge sul procedimento amministrativo. Dal punto di vista oggettivo, invece, i limiti applicabili alla nuova forma di accesso civico (di cui al nuovo articolo 5-bis del decreto legislativo n. 33 del 2013) sono più ampi e dettagliati rispetto a quelli indicati dall’articolo 24 della legge n. 241 del 1990, consentendo alle amministrazioni di impedire l’accesso nei casi in cui questo possa compromettere alcuni rilevanti interessi pubblici generali.

    Secondo il provvedimento, le amministrazioni hanno 6 mesi per adeguarsi, in attesa delle Linee Guida di Anac. Quindi il nuovo diritto di accesso informativo potrà essere esercitato dagli italiani a partire dal 23 dicembre.

    Il decreto legislativo interviene, inoltre, anche sulla legge 6 novembre 2012, n. 190. Sotto questo profilo, le novelle sono volte a precisare i contenuti e i procedimenti di adozione del Piano nazionale anticorruzione e dei piani triennali per la prevenzione della corruzione, nonché a ridefinire i ruoli, i poteri e le responsabilità dei soggetti interni che intervengono nei relativi processi


    …da novembre 2015 a dicembre 2016 spendiamo 472_mila_euro di incarichi + 6_mln_euro di tasse (rispetto al 2015 secondo siope.it fonte Bankitalia).

    Tutte le spese per gli addobbi natalizi 2016 come per la sagra della porchetta 2016 e il Carnevale 2017 non sono documentate PALESEMENTE IN PUBBLICO DOMINIO VIA WEB…zero #Trasparenza sia negli introiti sia negli oneri comunali


    SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO??

    Rendicontazione della 65esima SAGRA DELLA PORCHETTA: anno 2015 spese e finanziatori


    tuttora consultabili #PALESEMENTE gli importi e le voci di spesa in PUBBLICO DOMINIO VIA WEB
    dalla precedente gestione:

    FONTE Albo Pretorio DELIBERE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DELLA G.C.
    Numero atto 3
    Anno atto 2016

    Data documento 10/03/2016
    http://ariccia.trasparenza-valutazione-merito.it/web/trasparenza

    #Ariccia #Sagra #rendiconto2016 (con ben 37mila EURO di #utile)

    dopo 12 mesi ancora NON DIVULGATO IN PUBBLICO DOMINIO PALESE VIA WEB (licenza C.C.0):
    sponsor IGNOTI per spese IGNOTE
    ai Cittadini che si documentano sul sito del Comune…

    FONTE Albo Pretorio di Ariccia:
    ATTO DELLA GIUNTA n.ro 23 del 08/02/2017 su http://ariccia.trasparenza-valutazione-merito.it/web/trasparenza/


    Cara #ASA quanto raccogliamo e rivendiamo di rifiuti riciclati come carta plastica vetro metalli??

    Nel 2017 la #TRASPARENZA resta la stessa degli anni precedenti: il sito
    asambiente.eu/Ariccia/
    differenziata-ariccia-dati-asa NON divulga dati sulla NOSTRA RACCOLTA DIFFERENZIATA dal 2015

    Il bando 2014 prevede che il comune, proprietario di plastica vetro carta differenziati, li venda per abbassare le tasse sui rifiuti:
    http://www.ariccia.rm.gov.it/bandi-concorsi/bandi/bando-di-gara-servizio-digiene-urbana-e-servizi-complementari

    …quanto abbiamo ottenuto dalla vendita del rifuito differenziato (carta plastica vetro metalli) nel 2016 e nel 2015? #aspettiamoifatti #giottarelloinpratica



    …poi finalmente a maggio 2017 appare questa frase nella TARIP 2017:


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    Grazie #FOIA : dopo 4 PEC (in 12 mesi) una risposta! … #GiottarelloinPratica ancora #Aspettiamoifatti

    SI DIVULGA QUANTO RISPOSTO oggi 24 luglio dall’Amm.ne Comunale:

    Grazie al #FOIA : dopo 4 PEC (in 12 mesi)
    finalmente una risposta!
    … #GiottarelloinPratica ancora #Aspettiamoifatti


    #PEC 19.6.2017



    NON SOLO TUTTORA non si trovano i 140mila euro di proventi della vendita della raccolta differenziata 2016
    per (90mila euro* da COREPLA) plastica +per carta (50mila euro* da COMIECO) differenziata
    * importi dichiarati nella bolletta sui rifiuti di giugno

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    Diritto alla Conoscenza #FOIA lezione di Stefano #Rodota

    Il prof. STAFANO RODOTA’, il 29 novembre 2010 ha presentato all’Internet Governance Forum una proposta per portare in Commissione Affari Costituzionali l’adozione dell’articolo 21-bis, che recitava: “Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale“.[32]

    Nei confronti del mondo di internet Rodotà ha assunto posizioni di tipo libertario, implementando le sue idee sui media in diversi ambiti quali: Internet Governance Forum dell’Onu, all’Unesco, al Parlamento europeo.[33]

    Nell’ottobre 2014 presiede la commissione parlamentare “Internet, bill of rights”[34], incaricata di redigere i principi generali della comunicazione via Internet, come indirizzo per le leggi italiane in materia e come spunto nel dibattito internazionale.


    « I diritti fondamentali si pongono a presidio della vita, che in nessuna sua manifestazione può essere attratta nel mondo delle merci. »

    https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Rodot%C3%A0

    http://www.doppiozero.com/materiali/speciali/il-diritto-alla-conoscenza

    In un bellissimo saggio dal titolo Fame di sapere, che poi nel testo diventa fame di conoscenza, Francesco Remotti ci conduce alle radici dell’umanità e alle origini della nostra cultura, quella delle parole iniziali della Metafisica di Aristotele: “Tutti gli uomini, per natura, desiderano sapere”. Fame indica un bisogno primario che, se non viene soddisfatto, porta la persona a morire. E dunque si può morite per mancanza di cibo, ma pure di sapere, in una unione tra corpo e mente.

    A che cosa, però, ci riferiamo oggi parlando di conoscenza, poiché l’intera nostra società viene definita, appunto, della conoscenza? Viviamo in uno spazio sociale dilatato, senza precedenti nella storia dell’umanità, creato da Internet, identificato con la Rete, dove si mescolano soggetti e fenomeni diversi, dove i ruoli possono cambiare vorticosamente e gli interessi trovarsi in conflitto. Questo spazio è riempito d’una infinita conoscenza che, per le sue caratteristiche, Luciano Gallino ha definito un “bene pubblico globale” e che, anzi, viene ormai sempre più considerata un “bene comune”, liberamente accessibile da ogni persona. Che cosa vuol dire, allora, percorrere quest’immenso territorio muniti d’un diritto?

    La risposta più ovvia – attingere la maggior quantità possibile di sapere – è ormai insufficiente, talvolta ingannevole. Bisogna andare oltre ogni formula semplice, scoprendo spesso che, una volta avviata una analisi appena più attenta, anche in passato l’accesso al sapere poneva numerosi problemi e, soprattutto, rifletteva una divisione netta tra produttori e consumatori della conoscenza. Oggi abbiamo la consapevolezza della impossibilità di tracciare una definitiva, stabile linea di confine tra quei due mondi e quelle due figure. Siamo di fronte ad un rapporto paritetico tra ricezione e produzione, ogni utente si fa produttore, cambiando così la natura stessa della conoscenza in rete, tanto che si è potuto concludere che ormai è stata annullata ogni differenza tra sfera culturale, sfera sociale, sfera mediatica.

    Da queste considerazioni, tuttavia, non si può trarre la conclusione che diritto alla conoscenza significhi diritto a qualsiasi conoscenza, in qualsiasi modo o forma, guardando al mondo come ad una miniera a cielo aperto, dove qualsiasi informazione diviene liberamente disponibile. Esempi quotidiani mostrano che non è così. Basta ricordare il cosiddetto Datagate, la rivelazione che una agenzia americana raccoglie milioni di dati e li adopera per controllare le persone su scala planetaria. E’ stata così riscoperta l’importanza della privacy, diritto fondamentale da rispettare a tutela della libertà di ciascuno. Ma, all’interno della stessa sfera privata, il diritto di sapere può rovesciarsi nel diritto di non sapere, come accade quando una persona, ad esempio, non vuole che le vengano comunicate informazioni riguardanti il suo stato di salute. E la tutela della privacy può esigere una amputazione della conoscenza in rete, come accade con il diritto all’oblio che richiede appunto la cancellazione di informazioni già legittimamente raccolte.

    Gli intrecci non si fermano qui. La stessa garanzia del diritto alla privacy si indebolisce, fino a scomparire, quando siamo di fronte a “figure pubbliche” – politici, attori, sportivi – che hanno scelto appunto di vivere in pubblico. E, considerando in particolare i politici, ci accorgiamo che il diritto alla conoscenza è funzionale al controllo diffuso che i cittadini devono poter esercitare su chiunque detenga un potere, facendo così emergere la dimensione della trasparenza come un connotato della democrazia.

    Nasce così una sfera pubblico-politica dove gli arcana imperii sono sempre meno accettati. Vicende come quelle di Wikileaks e del Datagate hanno mostrato come fossero state colte tutte le opportunità tecnologiche per far crescere quasi senza limiti la raccolta delle informazioni e la loro conservazione in banche dati sempre più gigantesche, dove le informazioni sono divenute sempre più facilmente reperibili, alla portata di molti, accessibili a distanza, agevoli da divulgare. E questo ha fatto nascere la diffusa consapevolezza che lì si stava depositando un nuovo sapere sociale, che non poteva più essere sequestrato con le vecchie regole sul segreto e di cui i cittadini si sentivano i veri “proprietari”, dunque legittimati ad esercitare in questa direzione il loro diritto alla conoscenza, a quel “cercare, ricevere, diffondere” informazioni di cui parla la Dichiarazione universale dei diriti dell’uomo dell’Onu.

    Di nuovo un radicale cambiamento di scenario. Il mondo si svela nella sua sempre più sconfinata ricchezza informativa, che ridisegna il ruolo del cittadino nella sfera pubblica, incidendo al tempo stesso, e in modo ancor più profondo, sul modo in cui ciascuno ridefinisce se stesso di fronte a questo sapere che gli si presenta come infinito, alla cui definizione e crescita anch’egli può contribuire. Abbiamo diritto alla conoscenza perché solo così possiamo liberamente costruire la nostra personalità, e dunque gli stessi sistemi istituzionali devono essere strutturati in modo da permettere pienezza del vivere, dell’essere davvero se stessi. Tutto il sapere del mondo è lì. a portata di mano, e nessun ostacolo deve essere posto alla libertà di accedervi.

    Si innestano qui conflitti che non sono tra vecchio e nuovo, tra continuità e discontinuità, ma che hanno la loro origine nella molteplicità degli interessi Richiamando le “enclosures” dei fondi che si verificarono in Gran Bretagna a partire dal Settecento, sottraendo quei beni agli usi comuni, si denuncia oggi il rischio di un nuovo movimento per la “chiusura” di quel bene globale che è appunto la conoscenza. Reggono, di fronte alla nuova realtà, categorie proprietarie forti come il diritto d’autore e il diritto di brevetto? L’accesso al mondo della conoscenza deve passare attraverso la logica del mercato o attraverso la logica dei diritti? La conoscenza è una merce o un bene comune?

    Questi sono conflitti reali che, tuttavia, proprio nella realtà possono trovare forme di composizione lontane dalla pretesa di far prevalere uno soltanto degli interessi in campo. Il punto di riferimento è rappresentato dal fatto, innegabile, che la tecnologia ha “reinventato” la conoscenza, sì che nessuno può pretendere di esserne il proprietario più o meno esclusivo. Il problema, allora, diventa quello di garantire al massimo la possibilità di essere protagonisti nella produzione della conoscenza (e questo implica diritto di accesso alla tecnologia e ostilità alla censura); quello di capovolgere l’assunto secondo il quale unico riferimento deve essere la logica proprietaria; quello di inventare forme anche giuridiche di riconoscimento concreto del diritto alla conoscenza, liberandosi dalla tentazione di rifugiarsi nelle vecchie categorie, che la forza delle cose continuamente scardina (ecco, allora, le tariffe flat, i creative commons e tutti gli altri strumenti che disegnano un contesto istituzionale dove diventa possibile la composizione degli interessi).

    Dinamiche, queste, che sembrano destinate a funzionare quando ci si trasferisce nella dimensione digitale. Ma il libro, il libro di carta, con il piacere di sentirlo fisicamente, con la sua persistenza che lo sottrae alle ingiurie del tempo che colpiscono i dati digitali e li fanno deperibili e non più leggibili? In questo nuovo universo il libro non custodisce solo una memoria, ma un modo d’essere che, nelle varie forme della scrittura e degli strumenti ai quali è stata affidata, davvero può dirsi che ha accompagnato la storia dell’umanità. E la sua fisicità, che incorpora un bene immateriale come la conoscenza, ha bisogno dei suoi luoghi anch’essi storici, ma adeguati al mutamento, le librerie appunto, dove rimane il contatto effettivo tra lettore e libro.

    Il precettore settecentesco rivolgeva questo invito al suo discepolo: “Si vous êtes curieux, allez voyager”. L’invito al viaggio rimane, continua ad essere fondato sulla curiosità intellettuale, si estende all’intero mondo della conoscenza, e ai molteplici strumenti che , lì, ciascuno di noi può adoperare.

    http://www.doppiozero.com/materiali/speciali/il-diritto-alla-conoscenza

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    #FOIA #AricciaPalese PEC 19 marzo 2017 Openariccia.Cloud #ASPETTIAMOifatti #giottarelloinPratica


    #FOIA 

     

    #AricciaPalese PEC 19 marzo 2017 
    #ASPETTIAMOifatti #giottarelloinPratica

    Al Sig.Roberto Di Felice – “Sindaco di Ariccia”
    alla Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale
    ai Consiglieri di maggioranza e opposizione

    tuttora non abbiamo risposta alla PEC del 19 dicembre e 19 giugno 2016
    http://openariccia.altervista.org/openariccia-2016/

    Si ribadiscono le richieste di divulgare gli importi effettivi e documentati circa:

    –# A.1 spese e introiti derivati dalla Raccolta Differenziata  (vendita del riciclato carta plastica vetro metalli ecc… ex bando 2014-2019)

    –# A.2 spese e introiti derivati dall’affidamento della Sagra della Porchetta (delibera 47 11.6.2016), dei festeggiamenti di Natale e Carnevale, dettagliando
    finanziatori e costi sostenuti anche in regime di “autofinanziamento”

    –# A.3 spese annoverate come ALTRI servizi, ALTRI contratti, ALTRI pagamenti, ecc. (oltre 1.500.000,00 € in otto mesi – fonte https://www.siope.it )

    B)  spese/frequenze delle manutenzioni del PONTE Monumentale     (con relativa documentazione sulla sicurezza statica)

    C) le modifica del regolamento comunale che consenta, come previsto nello Statuto Comunale il REFERENDUM comunale e il BILANCIO PARTECIPATO

    Buon Lavoro
    Damiano Orru’
    #AricciaPalese – Comunita’ Digitale Palese
    http://OPENARICCIA.CLOUD
    http://www.instagram.com/openariccia
    http://fb.com/OPENARICCIA.CLOUD


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    #openSCIENCE: Le biblioteche accademiche e di ricerca di fronte alle sfide della open science

    Giovedì 16 marzo MILANO Convegno Stelline 2017

    #convegnoStelline @cstelline

    Biblioteca aperta significa anche una biblioteca aperta al mondo e alle più avanzate esperienze internazionali. Numerosi saranno, infatti, i relatori provenienti da altri Paesi che stanno confermando in questi giorni la loro presenza.

    La biblioteca è aperta. Entrate!

    Introduce e coordina
    Capo Area Biblioteca, Università Milano-Bicocca
    Johannes Gutenberg – Universität Mainz

    Sistemi complessi di gestione dell’informazione e della conoscenza come sfide al paradigma aperto e libero nell’università

    Biblioteca “Norberto Bobbio”, Università degli studi di Torino

    La Terza missione incontra le biblioteche accademiche: open science e citizen science

    CAB Centro di Ateneo per le biblioteche, Università degli studi di Padova

    Gestire i dati di ricerca: nuove prospettive di collaborazione e integrazione

    Break

    MIKLÓS LENDVAYDirector of information technology, National Széchényi Library of Hungary

    FOLIO: il futuro delle biblioteche è “open”. Una piattaforma open source (LSP) innovativa, basata sulla comunità bibliotecaria

    Direttore Biblioteca LIUC Castellanza

    Bibliotecari accademici e post-verità: il ruolo dell’informazione di fonte pubblica

    Reviewer Credits, Chief of Editorial and Advisory Board

    Peer review recognition e comunicazione scientifica: nuovi modelli di accountability

    Solutions Specialist, Clarivate Analytics

    L’impatto scientifico e sociale nei progetti europei. Analisi di alcuni casi nella esperienza Clarivate Analytics

     

    http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4

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    #FOIA #OpenData Corso CNR AIB “Accesso e trasparenza ai dati della Pubblica Amministrazione”

    Obiettivi del corso
    Conoscere lo stato dell’arte della proprietà intellettuale in Italia, in Unione Europea e a livello internazionale, con particolare riferimento al diritto in contesto digitale

    http://www.aib.it/struttura/sezioni/2016/59069-de-robbio-corso-accesso-dati-pa



    Il corso introduce ai concetti di Open Data in un assetto di Open Government e di Trasparenza come mezzo che contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa. Con Dati aperti, o Open Data, si fa riferimento ad una filosofia, che è al tempo stesso una pratica in quanto rappresentano la materia prima per lo sviluppo di beni e servizi nella società dell’informazione, utili alla realizzazione di indotto che genera lavoro (creazione di app, servizi, infografiche, ecc.). Il concetto di SmartCity fonde in maniera interdisciplinare aspetti di governance, di urbanistica, di infrastruttura di telecomunicazioni e di servizi, basati sui BigData. volumi di dati estesi che necessitano di tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore. Attraverso l’uso delle tecnologie e con metodi innovativi, il Governo persegue le politiche di open data, nell’ambito della Open Government promuovendo la cultura della Trasparenza nella pubblica amministrazione. Qualunque dato trattato da una pubblica amministrazione deve essere reso accessibile e fruibile, fermo restando il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali o sulla sicurezza. L’accessibilità totale presuppone l’accesso da parte dell’intera collettività a tutte le “informazioni pubbliche”, secondo il paradigma della “libertà di informazione” dell’open government di origine statunitense.

    Il corso esplora il percorso normativo della Trasparenza partendo dalle vecchie Leggi del 1990 sul procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, e nascita del CAD Codice Amministrazione Digitale, sino al recente FOIA Freedom of Information Act italiano che sarà operativo a dicembre 2016 e che introduce il nuovo diritto di accesso generalizzato agli atti e ai documenti della pubblica amministrazione. Si confronteranno il FOIA italiano con i Decreti Monti del 2013 “Decreto semplificazione” o “Decreto trasparenza”, “Decreto crescita 2.0”, “Decreto Sviluppo” che avevano istituito il Principio open by default di dati e informazioni prodotte dalla PA. Saranno quindi trattate anche le tipologie di licenze aperte governative sui dati.

    Il corso inoltre esaminerà alcuni esempi di dati aperti nel settore dell’informazione pubblica dal catalogo delle basi di dati della PA, si andranno a vedere media civici e alcune piattaforme per il cittadino, strumenti utili alla comprensione del reale significato di Partecipazione in un contesto di cittadinanza attiva.

    Programma del corso

    1. Accesso, Trasparenza e Partecipazione: aspetti definitori e ambiti di applicazione
    Open Government e Open Data
    L’agenda digitale italiana e l’Agenda digitale europea
    Il piano d’azione 2016-2018 Open Government italiano
    I due volti della trasparenza
    Dalla cultura del segreto alla Trasparenza

    2. Confronto tra norme
    Le vecchie norme del 1990 in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi
    Significato di Trasparenza nei decreti Monti del 2013 e principio open by default
    Privacy e sicurezza nell’accesso ai dati
    Il Freedom of Information Act (FOIA) strumento di controllo del cittadino

    3. Forme e gradi di aperture dei dati
    Licenze Governative e Licenze aperte per i Dati
    Le quattro licenze di Open Data Commons
    Dati aperti per biblioteche, musei, archivi: direttive e circolari per l’apertura

    4. Dati Aperti per Società Aperte
    Esempi di dati aperti nel settore dell’informazione pubblica
    Come si fa Open Data
    I Big Data: cosa sono e a cosa servono
    Città intelligenti (Smart City)
    Partecipazione: media civici e piattaforme per il cittadino attivo

    Nel pomeriggio: esercitazioni pratiche divise per gruppi di lavoro; fruizione di video, analisi delle piattaforme e media civici, lavoro sull’analisi del FOIA 2016 in comparazione con il Decreto Trasparenza del 2013.

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    PEC del 19 giugno 2016 #aricciaPalese @openAriccia


    aricciaPalese_cc25giu2016

    Al Sig.Roberto Di Felice – neosindaco di Ariccia,
    alla Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale
    ai Consiglieri di maggioranza e opposizione

    Alla nuova amm.ne comunale si rinnovano le richieste gia’ avanzate negli scorsi anni per aumentare trasparenza e partecipazione cittadina nella gestione pubblica locale:
    1) istituzione di un regolamento comunale che consenta il REFERENDUM comunale anche ad Ariccia
    2) divulgazione pubblica online alla cittadinanza del BILANCIO PRIMA della sua approvazione
    3) istituzione del BILANCIO PARTECIPATO palese annuale per la scelta condivisa con i cittadini digitali certificati
    4) streaming e video archiviazione pubblica online INTEGRALE di TUTTE le sedute del Consiglio e delle Commissioni Comunali
    5) creazione di uno SPAZIO SOCIAL per la discussione con i cittadini dei problemi quotidiani
    (twitter / facebook / instagram / google plus)

    Buon Lavoro
    Damiano Orru’
    #aricciapalese

    Comunita’ Digitale Palese
    http://www.meetup.com/it-IT/castelliromani/events/232011704
    http://votopalese.altervista.org/ariccia
    CC-ariccia2016_06_25

    La comunita’ e’ uno spazio virtuale propositivo per chi ha il coraggio di dichiarare la propria opinione palese condivisa e libera:
    – non siamo un partito e neanche un movimento
    – non cerchiamo poltrone o candidati (municipali, regionali o parlamentari)
    – non abbiamo loghi e neanche leader o coordinatori locali/nazionali
    – non vantiamo e non desideriamo bollini o certificazioni partitici/politici
    – non divulghiamo dati sensibili circa gli elettori

    http://www.VotoPalese.it
    [email protected]

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