#ARICCIApalese 7_mesi: paga pantalone 472_mila_euro in “incarichi” +6_mln_euro di tasse… ecco il #Carnevale autofinanziato, senza #Trasparenza come le spese per gli addobbi natalizi e per la sagra della porchetta

#ARICCIApalese 7 mesi e 472_mila_euro di incarichi + 6_mln_euro di tasse: il #Carnevale autofinanziato??
Nessuna #Trasparenza
:
chi paga? quanto paga? cosa paga?
chi incassa? come spende?
quanto risparmiamo? chi custodisce i fondi avanzati?

Il noto silenzio gia’ sperimentato nella gestione finanziaria 2016 (spese e intoriti) per gli addobbi/eventi natalizi e per la sagra della porchetta,

intanto l’Amm.ne Comunale investe ad #Ariccia per 55 incarichi professionali nel 2016 oltre 472_MILA_euro pagati a 19 beneficiari
con le nostre TASSE 2016 + 6milioni_di_euro rispetto al 2015


#gratis

#IPSEDIXIT: www.metamagazine.it/lamministrazione-di-ariccia-dice-si-al-carnevale-2017/

Chi si loda, si imbroda

http://dettieproverbi.it/detti/italia/chi-si-loda-si-imbroda

Ancora non abbiamo risposta alla PEC del 19.12.2016:
http://openariccia.altervista.org/openariccia-2016/

 

si ribadisce la richiesta di divulgare gli importi effettivi di

–# A.1 spese e introiti derivati dalla Raccolta Differenziata
(vendita del riciclato carta plastica vetro metalli ecc… ex bando 2014-2019)
–# A.2 spese e introiti derivati dall’affidamento della Sagra della Porchetta
(delibera 47 11.6.2016)
–# A.3 spese annoverate come ALTRI servizi, ALTRI contratti, ALTRI pagamenti, Conto Terzi, ecc.
(circa 1.200.000,00 € in sei mesi – fonte http://soldipubblici.gov.it )

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#ARICCIApalese quali risparmi con il referendum Comunale on line?? in 8 gg 800 ore di straordinari costati 15mila_euro …un piccolo tributo per il Referendum Costituzionale 2016

Referendum Costituzionale 2016
quali risparmi avremmo con il referendum COMUNALE on line?? 37_MILA_EURO:

ESCLUSE spese viminale per la vigilanza e le stampe
11_mila_EURO come compensi del personale in servizio ai seggi
15_mila_euro in 8 gg 800 ore di straordinari
11_mila_EURO in ottobre e novembre 618 ore di straordinari

…il nostro piccolo tributo “comunale”

http://www.comunediariccia.it:8082/web/trasparenza se anche oggi l’albo pretorio non funziona qui il PDF

http://www.comunediariccia.it:8082/web/trasparenza
se anche oggi l’albo pretorio non funziona qui il PDF

a ottobre e novembre sborsati altri 11_mila_euro


http://www.comunediariccia.it:8082/web/trasparenza/

se anche oggi l’albo pretorio non funziona qui il PDF

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Vigili del fuoco, protezione civile, un grazie agli #EROICI soccorsi a #rigopiano @nicola.casagli

https://fb.com/nicola.casagli:

“Una settimana a Rigopiano ci ha fatto vedere che esistono due mondi della Pubblica Amministrazione: uno (largamente dominante) che si muove “a mille”, che comunica via WhatsApp, che risolve problemi e che getta il cuore oltre ogni ostacolo; un altro (minoritario e residuale) che comunica per PEC e fax, che pensa a togliersi le responsabilità piuttosto che a risolvere problemi, che gli ostacoli li crea anche quando non esistono. La comunità scientifica – inclusa l’Università – è parte integrante del Servizio Nazionale della Protezione Civile ed è chiamata a fornire il supporto tecnico-scientifico alle attività istituzionali di Protezione Civile: previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza.”

https://www.facebook.com/nicola.casagli/posts/321841344878170

Cronache da Rigopiano 30.1.2017

“Nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio 2017 una valanga si abbatte sull’hotel Rigopiano in Provincia di Pescara. Le operazioni di ricerca e recupero iniziano in situazioni ambientali difficilissime e con un alto rischio di nuovi distacchi di neve o di roccia dal canalone soprastante.

Giovedì 19 alle 21.40 ricevo una telefonata dal Centro Operativo Misto di Protezione Civile istituito a Penne per il coordinamento dei soccorsi. Chiedono se possiamo installare a Rigopiano uno dei nostri radar di monitoraggio. Il problema è che i nostri non vanno bene per le valanghe; è quindi necessario trovare un radar con frequenze e tempi di detezione adatti allo scopo. Prendo tempo fino alla mattina successiva.

Nella notte i miei ricercatori e io studiamo il caso, prendiamo informazioni, contattiamo colleghi e aziende specializzate per telefono e WhatsApp.

La mattina di venerdì 20 alle 8.00 diamo conferma: facciamo venire un radar doppler per valanghe da Zurigo, dove una startup (Geopraevent) ha realizzato la tecnologia giusta. Non abbiamo mai avuto contatti con quella società. Abbiamo visto il sito web e capito che può funzionare. Sentiamo anche una spinoff della nostra Università (iTem), che ha sviluppato la tecnologia degli array infrasonici per il monitoraggio delle valanghe.

Il tempo utile di preavviso di una nuova valanga a Rigopiano è solo di un minuto: in meno di 60 secondi i soccorritori si devono mettere in sicurezza per cui ci vuole un sistema allarmato. Verso le 11 il sistema è già progettato: il radar per l’allertamento rapido entro 10 secondi dal distacco della valanga, l’array infrasonico per il supporto alla previsione e per il pre-allarme.

Appuntamento ad Arcetri per preparare la missione. Partiamo alle 13.30 in 6 da Firenze con 2 automezzi fuoristrada, 2 da Zurigo con un furgone, altri 2 il giorno dopo da Firenze con un pickup. Un altro da Zurigo in aereo e macchina a noleggio.

Io sono professore, gli altri ricercatori precari: non abbiamo orario di lavoro e siamo abituati a lavorare anche nei giorni festivi. Ci sono anche due tecnici (laureati e dottori di ricerca, inquadrati ovviamente nella categoria dei diplomati perché si sa che all’Università conta prima di tutto risparmiare): loro non possono lavorare di domenica e le ore di viaggio nemmeno vengono riconosciute come ore di lavoro.

Pare che siano le conseguenze della legge Brunetta antifannulloni, che ovviamente va a colpire solo chi ha voglia e capacità di lavorare, mentre non tocca minimamente i fannulloni. Ma fortunatamente anche i nostri tecnici sono abituati a fare volontariato per la PA: hanno stipendi fissi di poco superiori ai 1200 euro.

Arriviamo a Penne alle 18.30 di venerdì con tutto il necessario. Il radar arriva alle 3.30 (di notte) di sabato, perché è stato bloccato tre ore alla dogana: una telefonata di spiegazioni non basta, vogliono un fax per sdoganarlo. A tutto abbiamo pensato tranne che a organizzarci per i fax. Anche al COM di Penne i fax non li manda più nessuno. Lo facciamo inviare dalla DICOMAC di Rieti.

L’array infrasonico giunge a Penne domenica mattina da Firenze: fortunatamente fra le Regioni non ci sono le dogane!

Abbiamo portato con noi: radar e accessori, array infrasonico e accessori, un drone multicottero, telecamere e fotocamere, telecamera a infrarosso termico, GPS, ARVA, sci, ciaspole, attrezzature da neve e ghiaccio, componenti elettroniche, cassette degli attrezzi, batterie, generatori, modem, computer, taniche di carburante e molto altro.

Abbiamo dovuto pensare a portare tutto da casa perché da quest’anno ci hanno tolto le carte di credito di servizio e non possiamo fare più acquisti in situ. Dicono che esse erano incompatibili con la tracciabilità antimafia, che non potevano assegnare un Codice Unico di Gara, che non permettevano lo split payment dell’IVA, e che è molto più dinamico e moderno anticipare in contanti e aspettare mesi per essere rimborsati.

Ci vogliono ore per raggiungere il sito di installazione, in un infernale traffico di mezzi di soccorso sulla strada in cui è stata faticosamente aperta una corsia unica dalle turbine e dagli spazzaneve.

E poi su con il “bruco” dell’Esercito o quello dei VVF. E poi a piedi con le ciaspole o gli sci attraverso la valanga con le attrezzature in spalla. Perché gli elicotteri non possono volare per la scarsa visibilità.

Non si vede niente. L’antenna del radar è puntata verso la parte alta del canalone sulla base delle simulazioni effettuate su un modello digitale del terreno. Ma il terreno non è più lo stesso: c’è la valanga sopra e i modelli digitali rappresentano solo la memoria del passato.

ll radar doppler è installato sabato 21 gennaio ed è operativo dalle ore 18:30. L’Array infrasonico domenica 22 ed è in funzione dalle ore 16:30.

Nessuna delle attrezzature utilizzate è stata acquistata sui burocratici mercati unici del CONSIP per la Pubblica Amministrazione. Gran parte era stata acquistata in “tempo di pace” sul libero mercato, guardando alla qualità e non solo al prezzo, anche se ciò ci è costato montagne di dichiarazioni, assunzioni di responsabilità, RUP, commissioni, timbri, discussioni, delibere, verbali e lettere protocollate.

Il drone ce lo siamo interamente autoprodotto con la stampante 3D, perché il codice appalti ancora non ha scoperto l’esistenza di queste ultime e non le ha normate rendendole inutilizzabili come tutto il resto.

Radar e array sono delle ditte che abbiamo incaricato con una telefonata, senza le bizzarre e interminabili procedure di affidamento imposte alla Pubblica Amministrazione in tempo di pace. C’è l’urgenza e si applica l’art.63 del nuovo codice appalti. Per la verità le procedure semplificate per l’urgenza c’erano già anche prima con il vecchio codice all’art.57: l’unica cosa che è cambiata è la numerazione degli articoli (deve essere il nuovo che avanza).

Curiosamente invece l’art.163 del nuovo codice, appositamente pensato per le grandi emergenze di protezione civile, non è applicabile perché troppo burocratico.

Per la società svizzera non ci sono problemi: con gli stranieri le regole burocratiche degli approvvigionamenti sono un po’ più rilassate perché in Italia il protezionismo è alla rovescia, mica abbiamo Trump. Per la PA italiana è molto più facile dare un incarico a una società straniera che a una nazionale. Sarà per questo che molte nostre imprese traslocano all’estero, come i nostri ricercatori.

Per la spinoff dell’Università di Firenze invece ci aspetta un’epica lotta contro la burocrazia perché il nuovo codice appalti non ne parla: tratta solo di in-house delle pubbliche amministrazioni per le quali consente gli affidamenti diretti. Le spinoff accademiche sono lasciate nel limbo dell’incertezza normativa, per cui per la mia Università è molto semplice dare incarichi agli spinoff di tutti gli altri Atenei d’Italia e del mondo, ma è impossibile darli alle proprie, che sono incredibilmente escluse anche dal libero mercato.

Altre attrezzature sono state portate da noi, nel senso che sono di nostra proprietà privata e che le mettiamo a disposizione per far funzionare le cose. Chissà se all’ANAC avranno da ridire sull’uso pubblico di mezzi privati?

Anche i rifornimenti di carburante per automezzi e generatori li abbiamo fatti fuori-CONSIP, perché per trovare i distributori del fornitore unico TotalErg bisogna andarli a cercare, perdendo tempo e sprecando benzina più di quanto la convenzione ne faccia risparmiare. E poi a noi piace l’ENI e la “potente benzina italiana” di Enrico Mattei!

Tutto ha funzionato alla perfezione … tutto, tranne una cosa: la scheda SIM della TIM convenzione CONSIP 6 per la Pubblica Amministrazione.

Dato che pressoché tutti i soccorritori appartengono alla PA, nonostante la tempestiva installazione delle celle mobili, la rete TIM è andata in saturazione semplicemente perché tutti, ma proprio tutti – Protezione Civile, VVF, Soccorso Alpino, Forestale, Finanza, Militari, Carabinieri, Polizia, Comune, Provincia, Regione, etc. – sono obbligati a utilizzare CONSIP 6.

Siamo stati salvati dalla SIM degli svizzeri: i collegamenti con la stazione di monitoraggio sono stati fatti con il modem in roaming internazionale, alla faccia del risparmio, dell’efficienza e della razionalizzazione dei costi.

Con i Mercati Unici non si risparmia: si perde tempo, si alimenta l’inefficienza e alla fine si spende anche di più. E’ la spending review, anch’essa alla rovescia.

Una settimana a Rigopiano ci ha fatto vedere che esistono due mondi della Pubblica Amministrazione: uno (largamente dominante) che si muove “a mille”, che comunica via WhatsApp, che risolve problemi e che getta il cuore oltre ogni ostacolo; un altro (minoritario e residuale) che comunica per PEC e fax, che pensa a togliersi le responsabilità piuttosto che a risolvere problemi, che gli ostacoli li crea anche quando non esistono.

La comunità scientifica – inclusa l’Università – è parte integrante del Servizio Nazionale della Protezione Civile ed è chiamata a fornire il supporto tecnico-scientifico alle attività istituzionali di Protezione Civile: previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza.

Così Giuseppe Zamberletti concepì l’architettura del Servizio Nazionale, all’indomani del terremoto dell’Irpinia.

L’ex-Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato a più riprese: “dobbiamo togliere l’Università dal perimetro della Pubblica Amministrazione perché non si governa l’Università con gli stessi criteri con cui si fa un appalto in una ASL o in un comune“.

Ho detto e scritto più volte che sarebbe sufficiente una semplice norma di poche righe, per abbattere il ginepraio burocratico-normativo in cui è stata fatta sprofondare l’Università italiana:

“Al fine di assicurare il pieno ed efficace svolgimento del ruolo istituzionale delle Università e degli Enti di Ricerca, nel rispetto dei principi di autonomia stabiliti dall’articolo 33 della Costituzione e specificati dalla legge n.168 del 9 maggio 1989, NON si applicano alle Università statali e agli Enti di Ricerca le norme finalizzate al contenimento di spesa in materia di gestione, organizzazione, contabilità, finanza, investimenti e disinvestimenti, previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell’elenco dell’ISTAT di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n.196.”

Dopo l’esperienza di Rigopiano penso che tale norma debba essere assolutamente estesa anche a tutte le componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile.”

https://www.facebook.com/nicola.casagli/posts/321841344878170

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#FOIA #OpenData Corso CNR AIB “Accesso e trasparenza ai dati della Pubblica Amministrazione”

Obiettivi del corso
Conoscere lo stato dell’arte della proprietà intellettuale in Italia, in Unione Europea e a livello internazionale, con particolare riferimento al diritto in contesto digitale

http://www.aib.it/struttura/sezioni/2016/59069-de-robbio-corso-accesso-dati-pa



Il corso introduce ai concetti di Open Data in un assetto di Open Government e di Trasparenza come mezzo che contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa. Con Dati aperti, o Open Data, si fa riferimento ad una filosofia, che è al tempo stesso una pratica in quanto rappresentano la materia prima per lo sviluppo di beni e servizi nella società dell’informazione, utili alla realizzazione di indotto che genera lavoro (creazione di app, servizi, infografiche, ecc.). Il concetto di SmartCity fonde in maniera interdisciplinare aspetti di governance, di urbanistica, di infrastruttura di telecomunicazioni e di servizi, basati sui BigData. volumi di dati estesi che necessitano di tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore. Attraverso l’uso delle tecnologie e con metodi innovativi, il Governo persegue le politiche di open data, nell’ambito della Open Government promuovendo la cultura della Trasparenza nella pubblica amministrazione. Qualunque dato trattato da una pubblica amministrazione deve essere reso accessibile e fruibile, fermo restando il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali o sulla sicurezza. L’accessibilità totale presuppone l’accesso da parte dell’intera collettività a tutte le “informazioni pubbliche”, secondo il paradigma della “libertà di informazione” dell’open government di origine statunitense.

Il corso esplora il percorso normativo della Trasparenza partendo dalle vecchie Leggi del 1990 sul procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, e nascita del CAD Codice Amministrazione Digitale, sino al recente FOIA Freedom of Information Act italiano che sarà operativo a dicembre 2016 e che introduce il nuovo diritto di accesso generalizzato agli atti e ai documenti della pubblica amministrazione. Si confronteranno il FOIA italiano con i Decreti Monti del 2013 “Decreto semplificazione” o “Decreto trasparenza”, “Decreto crescita 2.0”, “Decreto Sviluppo” che avevano istituito il Principio open by default di dati e informazioni prodotte dalla PA. Saranno quindi trattate anche le tipologie di licenze aperte governative sui dati.

Il corso inoltre esaminerà alcuni esempi di dati aperti nel settore dell’informazione pubblica dal catalogo delle basi di dati della PA, si andranno a vedere media civici e alcune piattaforme per il cittadino, strumenti utili alla comprensione del reale significato di Partecipazione in un contesto di cittadinanza attiva.

Programma del corso

1. Accesso, Trasparenza e Partecipazione: aspetti definitori e ambiti di applicazione
Open Government e Open Data
L’agenda digitale italiana e l’Agenda digitale europea
Il piano d’azione 2016-2018 Open Government italiano
I due volti della trasparenza
Dalla cultura del segreto alla Trasparenza

2. Confronto tra norme
Le vecchie norme del 1990 in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi
Significato di Trasparenza nei decreti Monti del 2013 e principio open by default
Privacy e sicurezza nell’accesso ai dati
Il Freedom of Information Act (FOIA) strumento di controllo del cittadino

3. Forme e gradi di aperture dei dati
Licenze Governative e Licenze aperte per i Dati
Le quattro licenze di Open Data Commons
Dati aperti per biblioteche, musei, archivi: direttive e circolari per l’apertura

4. Dati Aperti per Società Aperte
Esempi di dati aperti nel settore dell’informazione pubblica
Come si fa Open Data
I Big Data: cosa sono e a cosa servono
Città intelligenti (Smart City)
Partecipazione: media civici e piattaforme per il cittadino attivo

Nel pomeriggio: esercitazioni pratiche divise per gruppi di lavoro; fruizione di video, analisi delle piattaforme e media civici, lavoro sull’analisi del FOIA 2016 in comparazione con il Decreto Trasparenza del 2013.

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Trasparenza secondo #giottarelloinpratica #aspettiamoifatti

http://www.ariccia.rm.gov.it/pagina/albo-pretorio
albo_pretorio_2016dic
http://www.ariccia.rm.gov.it/pagina/albo-pretorio

L’Amministrazione non divulga (obbligo di legge) on line:
# composizione di guinta e consiglio comunale con relativi contatti telefonici/mail/social
# curricula di assessori e consiglieri
# compensi e situazione patrimoniale degli amministratori

http://www.ariccia.rm.gov.it/pagina/consiglio

Trasparenza Giunta

http://www.ariccia.rm.gov.it/pagina/giunta

Trasparenza Consiglio Comunale

http://www.ariccia.rm.gov.it/pagina/sindaco

Trasparenza sindaco

Proclamazione del Sindaco il 6 giugno 2016

http://www.eco16.it/2016/06/ariccia-roberto-di-felice-proclamato.html
sindaco2016giugno-6-proclamato

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#SERR Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti #SERR2016 #Ariccia

L’edizione 2016 della SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti), prevista dal 19 al 27 novembre, è ormai alle porte, e anche quest’anno è possibile proporre e/o prendere parte a tante azioni interessanti volte alla prevenzione e riduzione dei rifiuti.

Ma cos’è la SERR? È un’importante iniziativa che, oramai da qualche anno, si pone l’obiettivo di promuovere, nel corso di una settimana appositamente dedicata, la realizzazione di una serie di azioni di sensibilizzazione legate alla riduzione dei rifiuti, coinvolgendo enti pubblici, imprese, ma anche (e soprattutto) società civile e cittadini.

Anche quest’anno è possibile proporre e/o prendere parte a tante azioni interessanti volte alla prevenzione e riduzione dei rifiuti. Per l’occasione ehabitat.it lancia un quiz ( fino al 30 Novembre 2016 ) per promuovere la consapevolezza dell’importanza del corretto riciclo degli imballaggi:

#SERR #SERR2016 #menorifiuti #UseLessPackaging #EWWR2016

SerrAcquisti

SerrLAVORO

SerrCASA

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​#voucher #Ariccia bando SCADENZA_11.11.2016 ore_11.30 #aspettiamoifatti #giottarelloinpratica

Poiché 2.241.904,05 euro spesi nel 2015 per i nostri cari 100 dipendenti comunali e i restanti 4.692.428,76 euro pagati nel 2015 a ASA (appalto per pulizia stradale e raccolta rifiuti)
non bastano mica:

ariccia-voucher2016

asa_spese

Sono state emendate e modificate alcune parti sia dell’avviso pubblico che della domanda di partecipazione, resesi necessarie per motivi giuridici.
SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDE 11.11.2016 ore11.30
Voucher2016

E’ INDETTO AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DI PERSONALE PER LA FORMAZIONE DI UNA GRADUATORIA PER L’ATTIVAZIONE DI LAVORO OCCASIONALE DI TIPO ACCESSORIO ,RETRIBUITO TRAMITE “ BUONI LAVORO ( VOUCHER ) “.
PRESTAZIONI LAVORATIVE DA SVOLGERE

Il soggetto inserito nella graduatoria sarà chiamato a svolgere attività afferenti aiservizi comunali, in conformità alle fonti normative che disciplinano l’istituto dei voucher, e precisamente lavori di giardinaggio, custodia,pulizia, e manutenzione di edifici , strade , parchi , monumenti e attività di supporto agli uffici.
RIFERIMENTI ECONOMICI

Il pagamento avviene attraverso buoni lavoro ( voucher ) che garantiscono copertura previdenziale presso l’I.N.P.S. e assicurativa presso l’I.N.A.I.L. Il valore lordo del buono lavoro è pari ad 10,00, corrispondente ad un valore netto di € 7,50. Tale buono singolo corrisponde ad un’ora di lavoro. Tali compensi sono completamente esenti da qualsiasi imposizione fiscale e non vanno dichiarati né ai fini IRPEF né ai fini del calcolo degli indicatori delle situazione economiche ( ISE e ISEE ).Il compenso per ciascun prestatore d’opera non può superare i limiti annuali previsti per legge.

LUOGO DI LAVORO
Territorio del Comune di Ariccia

ariccia.rm.gov.it/sites/ariccia/files/nuovo%20avviso%20pubblco.pdf
​#voucher #Ariccia bando SCADENZA entro 11.11.2016 ore11 #aspettiamoifatti #giottarelloinpratica

v-per-voucher

perdita 2015
BILANCIO CONSUNTIVO 2015
http://www.ariccia.rm.gov.it/sites/ariccia/files/Nuovo%20parere%20revisori%20rendiconto%202015.pdf

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